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E TU: COME RACCONTI? L’intreccio di pensiero, ottimismo e comunicazione

Da piccolo, nelle mie vesti da figlio, studente ed aspirante atleta, ero incuriosito dai bravi insegnanti/educatori/allenatori. Mi chiedevo come mai fossero così bravi. Inizialmente credevo che la grande differenza fosse in cosa dicevano, nel messaggio che queste persone erano in grado di lanciarti. Crescendo, prima, e studiando, poi, invece mi sono accorto che la differenza non la faceva tanto quello che veniva detto (IL COSA), quanto piuttosto il modo (IL COME) in cui questi grandi comunicatori parlavano agli altri.

Perché, per esempio, alcuni allenatori dicendoti la stessa cosa di altri, ma in maniera diversa riescono a tirare fuori dagli atleti energie, risorse, miglioramenti e comportamenti inattesi?

Scopriamo uno degli elementi che, insieme ad altri, aiuta a rispondere alla domanda fatta qui sopra.

LO STILE ESPLICATIVO: COME DESCRIVIAMO QUELLO CHE SUCCEDE? 

Martin Seligman è lo psicologo americano considerato fondatore della Psicologia Positiva, ovvero di quella branchia della psicologia che, con moooolta sintesi, cerca di aiutare le persone facendole concentrare sui loro punti di forza, piuttosto che sulle loro debolezze. All’interno della sua pluriennale ricerca su ottimismo e pessimismo lo psicologo americano suggerisce di concentrarci sul proprio STILE ESPLICATIVO. 

Lo stile esplicativo è il modo in cui riflettiamo e “ci raccontiamo” gli eventi che viviamo, attribuendo cause, assumendosi responsabilità, ecc..ecc…. Conosciamolo meglio.

 

LE 3P DELLO STILE ESPLICATIVO

Lo stile esplicativo, secondo Seligman, può essere ottimista oppure pessimista. Le dimensioni principali che vanno a definire lo stile esplicativo di una persona sono 3 e cominciano tutte con la lettera P:

  • PERMANENZA: “sempre” contro “talvolta”.

Una persona con uno stile esplicativo pessimista tende a percepire e descrivere le proprie mancanze come costanti, mentre una persona con uno stile esplicativo ottimista, invece, riconosce che in quel particolare momento ha avuto una mancanza.

Es. Un atleta con uno stile esplicativo pessimista può pensare dopo un errore al tiro che non sarà mai capace di tirare; mentre uno con uno stile esplicativo ottimista pensa che ha sbagliato quel singolo tiro.

  • PERVASIVITÀ: “specifico” contro “globale”.

Una persona con uno stile esplicativo pessimista tende a percepire le proprie mancanze in ogni ambito della sua vita, mentre una persona con uno stile esplicativo ottimista, invece, riconosce di avere delle mancanze in ambiti specifici.

Es. Un atleta che, dopo una performance scadente, pensa di essere una persona incapace nella vita sta mettendo in atto uno stile di pensiero pessimista e pervasivo. Quindi, invece di estendersi nel tempo, una debolezza, sportiva per esempio, rischia di estendersi anche a scuola, a lavoro, nelle relazioni, ecc… ecc…

  • PERSONALIZZAZIONE: “motivo interno” contro “motivo esterno”.

Sentirsi eccessivamente responsabili (motivo interno) di quello che ci accade è sicuramente un pensiero che, alla lunga, può risultare molto stressante e, soprattutto, destabilizzante nel momento in cui certe cose non dipendono da noi. Riuscire ad essere realistici distribuendo le responsabilità in maniera obiettiva tra noi stessi ed il mondo esterno aiuta a responsabilizzarsi e a concentrarsi su ciò che è sotto il nostro controllo.

Es. Un atleta che, a causa di un infortunio, si assume piena responsabilità di un risultato mediocre giudicandosi incapace farà meglio a riflettere su quanto questo infortunio ha obiettivamente inciso sulla sua performance.

 

STILI ESPLICATIVI E ALLENATORI

“Sei un pessimo difensore” – “In quell’azione ti sei dimenticato di difendere”

“Se non sei capace di fare questa cosa non combinerai nulla nella vita” – “Concentrati su questo movimento specifico e cerca di eseguirlo al meglio”

“Abbiamo perso per colpa tua” – “Sicuramente hai fatto un errore importante, come altri compagni in altre occasioni. Valutiamo come migliorare e vediamo cosa hai fatto di positivo”

Quale frase preferite? Quella alla vostra destra o alla vostra sinistra?

Quelli che avete letto sono solo alcuni esempi di frasi con stili esplicativi pessimisti (vostra sinistra) o ottimisti (vostra destra) in grado di impattare sulla performance degli atleti. A volte può capitare che nel breve periodo (anche se non è detto) uno stile esplicativo pessimistico faccia scattare un moto di orgoglio in chi riceve queste frasi; a lungo andare tuttavia le persone a cui diremmo queste frasi finiranno col credere veramente a quello che diciamo demotivandosi e sentendosi poco in grado di cambiare la loro situazione.

UNA PROPOSTA PER ALLENATORI (o genitori che discutono di sport con i figli): tenete nota delle frasi che pronunciate durante allenamenti e/o gare/partite in modo da rendervi conto di che stile esplicativo utilizzate sia con voi stessi che con gli altri.

UNA PROPOSTA PER ATLETI: tenete nota dei vostri pensieri quando fate allenamento e cercate di capire se siete troppo duri e pessimisti con voi stessi.

 

IL “COME” CHE FA LA DIFFERENZA: CONSIGLI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE

Come ci racconta Seligman, il modo in cui noi adulti spieghiamo successi ed insuccessi di chi è a contatto con noi impatta sulla percezione che gli altri hanno di sé e della loro capacità di influenzare il mondo in cui vivono. Gli atleti da questo punto di vista non fanno eccezioni, ecco perché è importante comunicare con loro in maniera efficace:

  • CONCENTRANDOSI SUL COMPORTAMENTO. “Hai sbagliato questo movimento” è molto meglio di “Hai fatto schifo”.

 

  • FORNENDO SOLUZIONI. Oltre a far notare l’errore è importante anche dare indicazioni comportamentali su come migliorarsi.

 

  • RINFORZANDO CON FEEDBACK POSITIVI. Incoraggiare la presa d’iniziativa, l’azione, stimolando la riflessione su di sé in una direzione positiva aiuta le persone ad agire nel proprio contesto in maniera attiva.

 

  • UTILIZZANDO UNO STILE ESPLICATIVO OTTIMISTA che spinga gli altri a sentirsi bene, a mettere in gioco energie e risorse.

Una buona comunicazione passa indubbiamente dal giusto messaggio, frutto della combinazione attenta di COSA VOGLIO DIRE  e COME DIRLO CON EFFICACIA. Una delle tante sfide di chi allena è unire cosa e come nella giusta combinazione.

Conoscere sé stessi e l’impatto che il proprio stile esplicativo può avere sulle persone con le quali ci relazioniamo è un passo fondamentale nella costruzione di una comunicazione efficace e di un clima che sia motivante e di supporto per gli atleti che ci donano il loro tempo e le loro energie.

UNA PRECISAZIONE: Allenare l’ottimismo e comunicare con uno stile esplicativo ottimista non significa dire che va sempre tutto bene, ma significa insegnare alle persone a scegliere di concentrarsi su quegli elementi che sono in grado di modificare attivamente. Una comunicazione ottimista, oltre ad essere più efficace, insegnerà agli atleti a controllarsi e a reagire ai momenti di difficoltà che sicuramente incontreranno nell’arco di una stagione.

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