Lavoro

La lista dei 10 + 1 regali di Natale per Allenatori

Siamo ormai prossimi a Natale, tempo di Festa, solidarietà, famiglia, regali e desideri. Spesso questo periodo viene “criticato” per il consumismo e per la conseguente perdita dei valori che da esso deriva.

Lo sport, in un certo senso, è un po’ come il Natale: ricco di valori che, tuttavia, rischiano di perdersi tra le mille variabili, più o meno consumistiche, che lo caratterizzano.

Ecco perché scrivo questa lista che non è diretta a Babbo Natale e nemmeno a Gesù Bambino, ma è rivolta a tutti coloro che con il loro comportamento, i loro atteggiamenti e le loro parole sono un po’ i custodi di questi valori: gli allenatori.

Cosa potrebbe mai desiderare, o di cosa potrebbe avere bisogno, un allenatore per Natale?

Qualche super atleta in grado di mettere in atto prestazioni pazzesche?

Una squadra di atleti tutti sempre attenti e di grande prospetto internazionale?

Una chiamata per andare ad allenare in un grande club?

Per tutti gli allenatori che investono il loro tempo in palestra per hobby, per passione, per professione e che non sanno cosa regalarsi o cosa regalare in questo periodo Natalizio scrivo questa piccola lista (che potrebbe, o dovrebbe, essere molto più lunga di così) di 10 doni che suonano un po’ diversi da quelli scritti poco fa. Probabilmente risulteranno come oggetti strani e poco belli ma ritengo siano molto più vicini alla realtà, e di conseguenza utili e funzionali ai valori dello Sport.

  1. IL RESPIRO.  Respirare è un dono molto importante perché, in un momento di tensione o di rabbia, aiuta a calmarsi e ad evitare di dire le prime parole che vengono in mente quando si è alterati. Il respiro, quindi, è un regalo sempre utile visto che aiuta a calmarsi e a gestire le emozioni che ci inondano.
  2. I SETACCI DELLE PAROLE. L’allenatore ne usa tante, spesso troppe. Regalatevi un setaccio per restare con le pepite più dorate! Migliora la comunicazione, la rende più chiara e comprensibile, in una parola: efficace!  I setacci da usare sono tanti perché ogni atleta, ogni genitore, ogni gruppo ha bisogno di trovare le proprie pepite in modo che vi sia la ricchezza di un discorso condiviso.
  3. GLI OCCHIALI DELL’ATTENZIONE. Chi allena ne chiede e ne usa tanta, ecco perché è un regalo che non passa mai di moda visto che si usa sempre! L’attenzione deve essere rivolta agli atleti, ai loro miglioramenti (e non solo alle partite o alle gare vinte), alla loro voglia di essere protagonisti nelle palestre, nei campi nelle piscine. L’attenzione deve essere rivolta ai loro momenti difficili, quando il più piccolo miglioramento sembra la montagna più grande. L’attenzione sta nelle domande che voi allenatori fate ad un atleta anche solo per sapere come sta, come va la scuola e cosa vuole diventare da grande.
  4. FIDUCIA E PAZIENZA. Fiducia e pazienza sono come l’attenzione, sono onnipresenti ed onni – richiesti. Inoltre, vanno presi in coppia, un po’ come i calzini! Se siete allenatori, soprattutto di settore giovanile, sarebbe importante regalarsi pazienza e fiducia nell’accettare sconfitte. Questo regalo si traduce nel capire che la crescita e le vittorie, future, dei ragazzi passano anche attraverso le vostre sconfitte, presenti, da allenatori. Significa anche mettere i propri atleti davanti a sé senza giudicarsi in base ai risultati ma in base ai miglioramenti che loro fanno. Un giorno, quando questi atleti raggiungeranno dei risultati, sarà stato anche merito di questa vostra pazienza e fiducia.
  5. L’ELASTICO DELLA COERENZA. Con questo regalo avrete la possibilità di restare fedeli agli obiettivi dei ragazzi, senza chiudersi però con troppa rigidità su di essi. Gli obiettivi sono un processo che va adattato di volta in volta, di atleta in atleta, ecco perché sono elastici e come allenatori è importante che vi regaliate la possibilità e la capacità di saperli maneggiare con cura, senza tirarli troppo e rompendoli.
  6. LA MAPPA DELLA CRESCITA E LA BUSSOLA DELLE EMOZIONI. Per chi allena è importante capire la persona che si trova di fronte, conoscendo e comprendendo le emozioni degli atleti che segue. Se si parla di settore giovanile bisogna addirittura imparare a collocare tutto questo all’interno del loro processo di crescita e sviluppo psico-fisico, capendo le caratteristiche dei ragazzi e delle ragazze a cui sta parlando e con i quali si sta confrontando.
  7. UNO SPECCHIO DI CONSAPEVOLEZZA. Lo specchio che è utile avere in casa da allenatori è uno specchio fatto dei propri punti di forza e di debolezza. Da questa immagine, obiettiva, è importante muoversi sfruttando i propri punti forti e lavorando, con un’attenta pianificazione, sulle proprie mancanze. È sempre molto difficile guardarsi ed ammettere che certe situazioni ci mettono in difficoltà, ecco perché diventa utile partire dalle proprie capacità e dalle risorse che, in situazioni difficili, riescono a farci mettere in gioco in una maniera diversa e più efficace. A proposito di situazioni difficili, tornano utili per il prossimo regalo.
  8. LA LANTERNA DELL’ OTTIMISMO. L’ottimismo, per certi versi, è come una lanterna che, al buio, riesce ad illuminare anche solo i pochi passi che abbiamo di fronte a noi. Cari allenatori, essere ottimisti è importante perché aiuta a restare concentrati e a comunicare efficacemente quando le cose non vanno per il verso giusto. Lo sport è una sfida continua ed è quindi ricco di situazioni difficili che possono mettere in crisi sia allenatori che atleti. Ecco perché avere con sé un barlume di ottimismo è sempre utile. Attenzione però, essere ottimisti non significa mentire dicendo che va tutto bene, ma significa affrontare le situazioni difficili con fiducia, cercando di trovare aspetti positivi sui quali puntare e dai quali ripartire.
  9. IL CILINDRO DELLA CREATIVITÀ. Chi allena è come un mago, fa svolgere dei giochi che agli atleti inizialmente sembrano impossibili. Col passare del tempo, però, l’allenatore insegna ai propri allievi i trucchi per svolgere questi giochi. Un bravo mago, tuttavia, ha sempre qualche asso nella manica o, in questo caso, qualche coniglio nel cilindro! Il divertimento è un concetto che, di persona in persona, cambia continuamente ed ecco quindi che un bravo allenatore, proprio come un bravo mago, deve regalarsi della creatività in modo da cambiare i propri giochi, inventarne di altri ed essere così sempre in grado di insegnare qualcosa di nuovo agli atleti che segue.
  10. I PANNI DEGLI ALTRI. Da quello che si è visto finora si evince che essere un allenatore significa essere: un po’ esploratore, un po’ mago, un po’ cacciatore di pepite, un po’ elastico, un po’ specchio di sé stesso e tanto altro ancora. Ecco perché un altro evergreen dei regali per un allenatore è quello della comprensione dei panni degli altri (= empatia). Un allenatore è un educatore, un insegnante, un leader, un compagno di giochi che si relaziona con gli atleti, le loro famiglie e la società. Sapersi calare nei panni degli altri significa comprenderne lo stato d’animo e questo è un piccolo ma grande passo che ci avvicina ad una comunicazione più efficace, a quel “saper trovare le parole giuste” che tante volte invidiamo in altre persone ma che, con un po’ di pratica, è già dentro di noi.

C’è infine un undicesimo regalo, probabilmente il primo in ordine di importanza, che chi allena può farsi e può farmi per ricambiare dopo aver letto queste parole:  un po’ di tempo. Un po’ di tempo dedicato a pensare al proprio modo di insegnare, comunicare, ascoltare, ecc… Senza questo tempo sicuramente tutti i regali di cui ho scritto saranno inutili. Con il tempo invece, forse potreste accettare anche uno solo di essi, condividendolo con gli atleti e con i vostri colleghi, cambiando qualcosa nel vostro mondo e in quello delle persone che vi stanno accanto.

Tanti auguri di Buon Natale!

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