Sport

LE MONTAGNE RUSSE DEI RISULTATI: L’IMPORTANZA DEL PENSIERO CRITICO

È lunedì. Per molti questa semplice affermazione può rappresentare l’inizio di una nuova settimana lavorativa, scolastica, di routine, ecc… Per chi si occupa di Sport, spesso e volentieri, il lunedì rappresenta invece il “day after”, il giorno dopo la gara, la partita di campionato, la competizione. Vittorie, sconfitte, crisi aperte, crisi chiuse, presidenti sull’orlo di una crisi di nervi, allenatori esonerati, giocatori rimpiazzati, stagioni irrimediabilmente condizionate da un risultato piuttosto che un altro, ecc…ecc… sono frasi che ormai, chi si occupa di sport è abituato a sentire e leggere con quotidiana costanza.

Il lunedì è giorno di analisi, riflessioni a bocce ferme. Il post prestazione, che sia nel weekend o in altri momenti della settimana, è un momento fondamentale per lavorare sulla crescita sia individuale che di squadra.

Che fare quindi?

GESTIRE EMOZIONI E RISULTATI

Innanzitutto bisogna partire da una buona gestione del proprio vissuto emotivo, lasciando sbollire animi più o meno caldi.

Oltre alla gestione emotiva, diventa cruciale e fondamentale il significato e l’interpretazione che diamo alla prestazione che si è conclusa. Parlo di prestazione e non di risultato proprio perché concentrarsi sull’esito è un elemento che può distorcere moltissimo la percezione di chi fa Sport.

 

PENSARE CRITICAMENTE

Nel processo di analisi di una prestazione è fondamentale il pensiero critico.

Sviluppare il pensiero critico significa lavorare sulla propria capacità di essere obiettivi ed evitare distorsioni date da pregiudizi o momenti di forte trasporto emotivo in cui risulta difficile essere lucidi.

Quando si parla di pensiero critico l’aggettivo “critico” va inteso secondo la sua etimologia, derivante dal greco “krino”, che significa: separo, scelgo, giudico, decido. Il compito di chi pensa in maniera critica, quindi, è quello di prendere le giuste distanze dall’evento per cercare di valutarlo con maggiore obiettività possibile, raccogliendo informazioni e scegliendo su quali di queste concentrarsi, verificando poi tale scelta.

Provando a dare una definizione di pensiero critico, riporto quanto espresso secondo R.H.Ennis:

“Pensiero critico  è  aver cura  della fondatezza delle proprie convinzioni, aver cura che le proprie

decisioni siano giustificate, presentare la propria opinione chiaramente e per metterla a confronto con

le altre in modo onesto, avere a cuore dignità e valore di ognuno.”

 

PENSIERO CRITICO E SPORT

Provando a tradurre in Sportivese questa definizione si può arrivare a dire che pensiero critico è:

  • AVERE CURA DI SÉ: prendersi cura dei propri pensieri, valutarli e verificarli. Spesso la nostra tendenza, quando pensiamo qualcosa, è quella di andare alla ricerca di conferme. Esempio: un allenatore che pensa che i giocatori ce l’abbiamo con lui cerca le conferme di questo aumentando la sua rabbia e frustrazione. Prendersi cura dei propri pensieri significa quindi andare anche alla ricerca di smentite e sconferme che possano ampliare la visione e dare maggiore equilibrio nelle valutazioni.
  • METTERSI IN DISCUSSIONE: punti di vista diversi possono aiutarci nel pensare in maniera critica. Chiedere a colleghi (altri atleti, altri allenatori, collaboratori) e confrontarsi rispetto a quello che si pensa è un altro modo che può aiutarci nello sviluppare pensiero critico. Gregg Popovich (allenatore NBA) per sua stessa ammissione cerca assistenti che la pensino diversamente da lui e li incoraggia a contraddirlo in mondo da avere una visione più completa del basket.
  • AVERE CURA DEGLI ALTRI: dare un valore al pensiero altrui è una capacità molto importante. Portare una propria opinione ad altri e discuterne permette, anche attraverso dei possibili conflitti, di costruire un pensiero comune, una visione comune all’interno della quale tutti sono protagonisti attivi e coinvolti. Ad alti livelli molti allenatori raccontano di essere migliorati confrontandosi, e scontrandosi, con gli atleti che allenavano. Magari a livelli inferiori questo può accadere meno (ma non ne sono così sicuro). Il confronto, comunque, ci aiuta a conoscere meglio gli altri diventando fonte di informazioni utili.

Pensiero critico non è avere cura del risultato. Possiamo fare la prestazione migliore e perdere, oppure esprimerci con mediocrità e vincere. Lo Sport è anche questo.

Analizzare quello che si fa, utilizzando anche dei numeri (le statistiche per esempio) come spunto di riflessione invece che come delle sentenze, è un lavoro più certosino e complicato rispetto alla banalizzazione di un risultato in cui se si vince si è bravi e se si perde cattivi.

Spesso l’ambiente in cui vivono gli sportivi, fatto di tante persone che esprimono opinioni a caldo, rende difficile riuscire ad essere critici e costruttivi. La stampa in certi casi complica molto il lavoro che si svolge, creando pressioni dopo una sconfitta ed esaltando dopo una vittoria.

La capacità di stabilizzare queste montagne russe emotive può essere coltivata all’interno di un ambiente, partendo dai dirigenti, passando per gli allenatori ed arrivando ad atleti ed alle persone a loro vicine. La capacità di stabilizzare questo pericoloso su e giù permette di giocare, allenarsi ed anche competere con la serenità di chi, comunque, vada, imparerà sempre a crescere dalle proprie esperienze.

 

PENSIERO CRITICO: QUALCHE ISTRUZIONE PER L’USO

Come si fa ad allenare il pensiero critico?

  • Definire degli indicatori chiari e specifici che ci indichino cosa, per noi, definisce una “buona prestazione”.
  • Definire obiettivi efficaci, che ci ricordino in che direzione si sta andando.
  • Ricordarsi che il risultato è qualcosa di momentaneo sul quale è necessario lavorare.
  • Concentrarsi sui fatti piuttosto che sulle interpretazioni (“Cosa abbiamo fatto?” vs “Abbiamo vinto/perso perché manca la voglia”).
  • Fare una lista di cosa è andato bene e cosa è andato male all’interno di una prestazione.
  • Confrontarsi rispetto a quanto emerso nella lista con altre persone, al fine di verificare, modificare, ampliare l’analisi che si sta facendo.
  • Confrontarsi rispetto alle soluzioni esistenti.
  • Ascoltare consigli, critiche e feedback criticamente (questo vale soprattutto per gli atleti).

Nella società odierna, di cui lo Sport fa parte, si parla tanto di insegnare alle persone ad essere autonome. Investire del tempo per lavorare sul pensiero critico aiuta le persone non soltanto a pensare, ma a pensare con metodo, obiettività, efficacia e ricercando un confronto costruttivo. Iniziare ad allenare il pensiero attraverso lo Sport può diventare quindi un passo importante per essere e far crescere persone e sportivi più autonomi e pensanti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *