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SENTIRSI BENE PER FARE BENE: alcune considerazioni sul flow

“Quello era Dio travestito da Michael Jordan” queste sono state le parole che Larry Bird, detto Larry  “The Legend” (la leggenda), disse il 20 aprile 1986 giocando contro Michael Jordan. Bird, ed i suoi Boston Celtics, avevano appena sconfitto i Chicago Bulls di Michael Jordan, sul campo di Boston. Ci erano voluti due tempi supplementari ma alla fine Boston ce l’aveva fatta. Eppure Bird, che aveva giocato alla grande, disse di aver visto Dio travestito da Jordan, come mai?

22 tiri segnati su 41, 19 tiri liberi segnati su 21 in 53 minuti di azione per un totale di 63 punti!!

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Una prestazione clamorosa! Pensate a voi stessi ed al vostro sport e vi verranno in mente le immagini ed i momenti in cui voi, o chi stavate guardando, ha messo in atto queste grandi prestazioni, quasi senza accorgersene o come se quello che stavano facendo fosse del tutto normale, automatico. Gli Americani dicono che si è “in the zone”, da un’altra parte, in un altro mondo, noi usiamo spesso l’espressione “trance agonistica”.

Che cosa caratterizza uno sportivo in questi momenti?

  • Ha una grande FIDUCIA in sé stesso e nei propri mezzi.
  • C’è una completa ASSENZA DI PAURA di sbagliare.
  • SA CIÒ CHE OTTENERE E COME OTTENERLO.
  • C’È UNA GRANDISSIMA CONCENTRAZIONE SUL QUI ED ORA. L’errore non è in grado di deconcentrarlo, dal momento che fa già parte del passato.
  • Ha un ALTO CONTROLLO DELLA SITUAZIONE.
  • Si SENTE COMPLETAMENTE ALL’ALTEZZA di fare quello che sta facendo.
  • Si MUOVE IN MANIERA NATURALE, quasi automatica come se fosse facile fare quello che sta facendo.

Ripensate a voi stessi o chiedete ad un atleta e vi riporterà, più o meno, le stesse cose! Anche Jordan!!

In Psicologia dello Sport questo stato è descritto dal termine FLOW (letteralmente “flusso”)Quando uno sportivo è in flow si trova, dunque, in questa particolare zona di grande concentrazione, fiducia, consapevolezza sul momento presente, consapevolezza degli obiettivi, in cui tutto quello che abbiamo intorno a noi scompare. Il flow si presenta nei momenti in cui una sfida presenta un alto grado di difficoltà ma, nonostante questo, noi sappiamo di avere le capacità per esserne all’altezza!

E che cosa centra la Psicologia dello Sport con il flow? Alcuni atleti riescono a performare ad un gran livello per tutta la durata di una prestazione, altri solo per certi momenti finché, ad un certo punto, sembrano “tornare tra noi esseri umani”. La Psicologia dello Sport può aiutare a lavorare ed imparare a mantenere o richiamare lo stato di flow.

Come è possibile lavorare su questi aspetti mentali? Grazie agli incontri, al dialogo, alle tecniche (visualizzazione, pensiero positivo, linguaggio interno, per esempio) ed alle attività proposte dallo Psicologo dello Sport è possibile capire, riconoscere ed imparare quali fattori favoriscono l’entrata ed il mantenimento nel VOSTRO flow. Non tutti gli atleti infatti si attivano nello stesso modo, con le stesse tecniche. Ogni sport è diverso per caratteristiche tecniche, tattiche, fisiche ed anche mentali ed ogni persona è diversa dall’altra. In questa complessità ecco che il lavoro con uno Psicologo dello Sport aiuta a trovare la propria strada in relazione alla propria disciplina.

Che risultati posso aspettarmi dopo un lavoro sul flow? Lavorare sul flow e su sé stessi in relazione al flow non produce per forza risultati. Pensate all’aneddoto che vi ho raccontato prima su Michael Jordan e ricordate che i Bulls, nonostante la sua performance mostruosa, persero. Può capitare che anche tutta, o gran parte, della squadra si trovi nello stato di flow, in questo stato di grande fiducia e consapevolezza nei propri mezzi. Può capitare che una squadra sia in uno stato di flow ma perda producendo il suo massimo sforzo con decisione e fiducia.

Alle volte proprio da queste sconfitte (che nella mia esperienza da allenatore di settore giovanile ho sempre chiamato “sconfitte positive”), siano esse di squadra oppure individuali, si può prendere ulteriore consapevolezza nei propri mezzi per produrre un ulteriore salto di qualità!

Ecco quindi l’importanza di riflettere sul flow dal momento che:

  • Vi permette di conoscervi meglio come atleti = MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA.
  • Vi permette di assumere il controllo dei vostri pensieri = MAGGIORE PENSIERO POSITIVO.
  • Potrete aumentare il vostro livello di fiducia in voi stessi = MAGGIORE FIDUCIA E SELF-EFFICACY.
  • Aiuta a migliorare la vostra concentrazione = MAGGIORE CONCENTRAZIONE.

Lavorare sul flow quindi significa investire su elementi che vanno ad incidere sulla prestazione, ma anche su di voi come individui, per aiutarvi a sviluppare uno stato mentale estremamente consapevole e positivo in grado di spingervi oltre i vostri limiti e di aumentare la possibilità di raggiungere una prestazione di alto livello (detta anche “peak performance”)!

Si tratta quindi di sviluppare un controllo consapevole ed attivo sulle proprie emozioni ed i propri pensieri, di sentirsi bene per fare bene, senza paura ed ansia, avversari, che possono bloccarvi e farvi sperimentare sentimenti negativi verso lo sport che amate!

E tu hai mai avuto esperienze di flow? Sei mai stato “in the zone”? Contattami e raccontami la tua esperienza!
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