Sport

Allenare lo Stress: da avversario a compagno

Praticare uno Sport è un’attività che, in certi momenti, mette a dura prova i nostri nervi, diventando un potenziale fattore di Stress. Errori, momenti di tensione, cattivi stati di forma, scontri con gli avversari e relazioni negative con compagni o allenatori possono essere elementi di forte Stress per la persona. La storia dello Sport è tuttavia ricchissima di momenti in cui, atleti o squadre, hanno saputo performare oltre le aspettative in momenti di fortissimo Stress. Come mai?

Lo Stress è ufficialmente riconosciuto come un nemico da combattere, uno stato di attivazione malsano del nostro organismo che ci fa sentire male e comportare di conseguenza.

La realtà è che lo Stress è un elemento importantissimo per riuscire a crescere e migliorare.

Senza di esso non potremmo avere energie da mettere in gioco nella ricerca di una soluzione alle nostre sfide quotidiane, sia sportive che non, ma vivremmo soltanto in uno stato di noia ed apatia. Inoltre, a pensarci bene, una vita senza eventi stressanti è un’aspettativa altamente irrealistica per ciascuno di noi.

Esiste dunque uno “Stress buono”, detto anche Eustress?

La realtà dei fatti è un po’ più complicata di così.

Quello che i recenti sviluppi della ricerca mostrano che ciò che fa la differenza è il significato che diamo allo Stress e l’elaborazione che facciamo di un momento stressante. Questa elaborazione può quindi portarci ad attuare strategie più o meno efficaci per affrontare lo Stress (in “Psicologichese” chiamato Abilità di Coping).

Quando José Murinho nel 2010 disse che per l’Inter la Champions League era un sogno, mentre per il Bayern Monaco era un’ossessione, intendeva esemplificare esattamente quanto appena scritto.

Un fattore chiave, prima di affrontare lo Stress, è quindi quello di riconoscerlo, calmarsi e dargli un significato che per noi risulti gestibile. Affrontare un sogno, piuttosto che un’ ossessione, è un punto di vista in grado di attivare in noi energie e risorse proattive e costruttive rispetto al nostro problema di partenza.

Gestire lo Stress, quindi, è un’abilità (inserita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nelle Life Skills) che si può e deve insegnare nello Sport, esattamente come le abilità fisiche, tecniche e tattiche sin da piccoli. È infatti da giovani che è facile demoralizzarsi per degli errori o farsi prendere da emozioni spiacevoli a causa delle numerose difficoltà che l’apprendimento di una disciplina sportiva porta con sé.

Ecco quindi che, soprattutto in contesti di settore giovanile, è importantissimo lavorare sull’elaborazione dell’errore e sulle soluzioni che i giovani atleti hanno a loro disposizione. All’interno di questo processo di crescita, prima personale e poi sportiva, assumono quindi un ruolo fondamentale competenze dell’allenatore, come:

  • LA GESTIONE DELLE PROPRIE EMOZIONI. Insegnare a bambini/e, ragazzi/e a calmarsi quando per primi si è agitati diventa molto più difficile. Quindi per insegnare la calma e la gestione delle emozioni devo prima essere in grado di essere un esempio da questo punto di vista.
  • LA GESTIONE DELLE EMOZIONI ALTRUI. Riuscire a gestire le emozioni di un atleta significa conoscerlo e capire, parlandone con lui/lei in totale onestà, quali sono le sue difficoltà. È quindi fondamentale chiedere, confrontarsi e parlare con atleti ed atlete rispetto ai loro stati d’animo, raccogliendo informazioni utili nella gestione della persona.
  • DARE FEEDBACK. Allenare non vuol dire fare il telecronista dicendo all’atleta cosa ha sbagliato, ma significa piuttosto aiutarlo a capire cosa fare e, soprattutto, come farlo. Il feedback è uno strumento utilissimo per aiutare gli atleti a capire cosa ha funzionato, cosa serve migliorare in futuro e rinforzarli nella loro ricerca di miglioramento.
  • DARE ISTRUZIONI CHIARE. Un feedback efficace passa attraverso la chiarezza del messaggio che intendo mandare. Messaggi brevi, chiari, difficilmente fraintendibili aiutano una miglior comprensione, soprattutto in Sport veloci e dai cambi di fronte rapidi. Una ricerca fatta sul leggendario allenatore di basket John Wooden ha misurato i suoi feedback per un’intera stagione registrando come parlasse con gli atleti per massimo 4 secondi.
  • INCORAGGIARE L’INIZIATIVA, VALORIZZARE LE ALTERNATIVE. Molte volte, soprattutto in età giovanile, l’errore nasce da una forte volontà di fare qualcosa di positivo. Il rischio, comunicando male, è quello di inibire l’iniziativa. Anche a livelli senior è possibile accorgersi di atleti che, dopo un paio di errori, si spengono diventando passivi. Compito dell’allenatore, in questi frangenti, è quello di incoraggiare, rischiando anche nuovi errori, per fare in modo che l’atleta non si “spenga”.
  • CONCENTRARSI SULL’APPRENDIMENTO. Il risultato di una prestazione può diventare un fortissimo fattore di Stress. In questi casi, è fondamentale spostare l’attenzione dell’atleta dal risultato (vittoria/sconfitta) alla performance (cosa devo fare?) in modo da dare un significato differente alla difficoltà, facendola diventare un momento necessario all’interno del proprio percorso di crescita.

Facendo così sarà quindi possibile prendere un evento, o un momento, spiacevole e farlo diventare sfidante, motivante e, perché no, anche divertente. Per un allenatore la Gestione dello Stress è quindi allenabile proprio come le capacità tecniche, atletiche e tattiche degli atleti che segue.

Spesso si sente parlare, anche a livello di settore giovanile, di ragazzi e ragazze che avrebbero i mezzi per arrivare ad un certo livello o che potrebbero anche divertirsi di più se non fossero troppo tesi, agitati e stressati.

La notizia cattiva è che, purtroppo, è vero, l’aspetto mentale ed emotivo rispetto agli eventi stressanti fa una grandissima differenza nello sviluppo di un atleta; quella buona invece è che è possibile lavorare su questi aspetti anche grazie a pochi secondi di correzione (ricordiamoci i 4 secondi di coach Wooden).

Magari gli atleti ai quali insegneremo a gestire lo Stress non diventeranno campioni di alto livello, ma potranno diventare persone che, grazie allo Sport, hanno imparato a diventare persone in grado di gestire le difficoltà ed essere resilienti.

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